martedì 24 giugno 2014

Magie d'Oriente

Partiamo da Diyarbakir...una città che si rivela essere  più grande di quello che si poteva immaginare.
L'attraversamento dei quartieri periferici richiede diverso tempo e all'esterno del centro abitato ci troviamo in un territorio ondulato da dossi pietrosi che sembrerebbero lasciare poco spazio all'agricoltura, la quale però....dopo poco....riprende il sopravvento con estesi campi coltivati a cereali che lasciano poi il posto a frutteti e ortaglie.
La nostra meta oggi è Sanliurfa, che sulle guide turistiche viene descritta come una città densa di spiritualità e significati religiosi. 
Infatti è ritenuta la città dei profeti, luogo natale di Abramo, considerato il capostipite di tutte le religioni monoteiste.
Al nostro arrivo i suoi tesori non si rivelano immediatamente, ma una volta preso possesso della camera assegnataci nel bellissimo albergo in cui pernottiamo, che richiama in tutti i suoi arredi lo stile ottomano, affacciandoci alla nostra finestra....ci appare uno spettacolo denso di magia.
Nella piana sottostante possiamo scorgere tutti i simboli della religiosità islamica, rappresentati da moschee e da giardini ricchi di copiose acque che esemplificano la leggenda della lotta tra Abramo e i rappresentanti del paganesimo.
Sulla collina soprastante questi tesori architettonici, ha sede una rocca dalla quale sbucano, svettando verso l'alto, due gigantesche colonne a completare questo spettacolo già di per sé straordinario.
Nel pomeriggio, per evitare il sole cocente, ci infiliamo nel bazar, che promette un'immersione nella cultura e nelle tradizioni di questi popoli. Gli stretti vicoli su cui si affacciano tutte le botteghe sono affollatissimi e nella fantasmagoria di colori abbiamo modo di ammirare varie tipologie di prodotti, dalle montagnole di spezie di cento colori, alle ghirlande di peperoni essiccati, foulards, stoffe e i coloratissimi vestiti in uso tra questi popoli.
Altro aspetto di grande fascino sono le botteghe di “vero” artigianato, nelle quali si vedono, in spazi angusti, giovani e vecchi bulinatori incidere lastre di rame, fabbri battere il ferro e costruire utensili per l'agricoltura, falegnami produrre oggetti di uso quotidiano e stagnatori che, nelle loro piccole e fumose fucine, procedono alla finitura di pezzi precedentemente lavorati.
A rendere più piacevole il tutto....l'atteggiamento di questi commercianti, che a differenza di quanto succede in altri paesi....non insistono nel voler offrire le proprie mercanzie.
La nostra serata si conclude con la visita al cosidetto quartiere di Golbasi che, come dicevamo sopra, rappresenta la ricostruzione simbolica del percorso di vita di Abramo.
In questo grande complesso monumentale si possono ammirare la grande Moschea, due laghetti colmi di carpe ritenute sacre....il tutto chiuso, verso nord, da un colonnato ad archi di grande effetto estetico.
La nostra visita coincide con il momento della preghiera e, pur non essendo credenti, le atmosfere riescono comunque ad emozionarci.
A concludere la serata....una specie di “teatrino” causato dalla difficoltà di comprensione linguistica tra noi e i nostri amici Turchi.
Infatti alla richiesta mimata di un gelato si scatena il panico nel bar in cui ci troviamo e attorno a noi si trovano improvvisamente tutti i dipendenti del locale, che cercano di interpretare i nostri desideri e che alla fine, con l'aiuto di una guida turistica di passaggio, capite le nostre richieste, zompano in macchina e corrono...chissà dove....a prenderci del gelato, che ci viene servito dagli affannati camerieri.

Visto il conto.....pensiamo ci abbiano fatto pagare anche la benzina!

Fin che ce ne sta....ce ne sta!



Pascolo urbano

La hall del nostro albergo....

Colori speziati

Ghirlande di peperoni e melanzane 

Lo stagnaro



Golbasi e la sua Moschea

Magie notturne










Nessun commento:

Posta un commento