lunedì 26 luglio 2010

NEW YORK 1


24 luglio 2010



 Eccoci qua, finalmente a New York,dopo un interminabile viaggio fatto di lunghe attese e noiose ore di volo, di sonno e sfinimento, di chiacchiere e silenzi…





Ma New York ci ha accolte in un caldo e afoso pomeriggio, materializzandosi nelle sembianze di un taxista pakistano che ci dà il benvenuto e ci porta al nostro albergo, sulla 57th, il Salisbury, dove finalmente troviamo un po’ di refrigerio all’afa e alla calura opprimente.
L’albergo, pur essendo un po’ datato, è estremamente pulito e la nostra camera grande e confortevole. Ma il richiamo di Manhattan è forte e subito scendiamo in strada dirigendoci verso Times Square. Restiamo colpite dalla quantità di grattacieli, e quando dico grattacieli non mi riferisco certo da edifici simili al nostro Pirellone, ma a slanciati edifici che svettano verso l’alto in una continua sfida alla verticalità, che ci inducono continuamente a camminare con il naso all’insù, meravigliate e stupite.



Grattacieli di fronte al nostro albergo
Top of the Rock


















Times Square è il cuore di Manhattan ed è caratterizzata da megacartelloni pubblicitari che si illuminano all’ora del tramonto. Quasi quasi fatichiamo a muoverci sui marciapiedi affollati da persone di ogni razza e colore.
Spossate dal jet leg ceniamo in un ristorante in zona, giusto per tirare tardi e abituarci ai nuovi ritmi e  alle 10:00 non facciamo quasi in tempo ad appoggiare la testa sul cuscino che cadiamo in un sonno profondo.

25 luglio 2010
Ci svegliamo rigenerate dalla lunga nottata di sonno e sperimentiamo, grazie anche all’aiuto di alcuni Italiani, la metropolitana di N.Y. che tutto sommato, è abbastanza semplice da usare, basta tener conto della direzione in cui si sta andando, UPTOWN o DOWNTOWN. L’unico problema è capire se il treno che stai prendendo è LOCAL, cioè effettua tutte le fermate, oppure EXPRESS e si ferma quindi solo in alcune stazioni.
Con la metropolitana ci rechiamo ad Harlem per assistere alla messa gospel in una Chiesa battista sulla 145th street. Veniamo accolte calorosamente da Laura, una ragazza argentina con cui mi ero messa in contatto via e-mail prima di partire. Laura ci illustra il programma della mattinata e all’ora stabilita ci invita ad entrare. La cerimonia, tra sermoni e canti, è molto sentita e “vissuta” dai fedeli ed è un’esperienza che vale la pena di vivere, anche se dal mio punto di vista non è imperdibile, forse perché il coro gospel non è esattamente ciò che mi aspettavo. Nel frattempo il cielo su New York si oscura e nel pomeriggio inizia a piovere, costringendoci a cambiare il nostro programma. 





L'idea era quella di visitare Central Park, ma decidiamo invece di andare sulla Fifth dove si trovano anche il Rockfeller Center e la Cattedrale di San Patrizio. Quando usciamo, alle 5 del pomeriggio, smette di piovere, ma almeno il caldo non è più così soffocante. E' domenica e le strade sono affollate sia da turisti che da Newyorkesi che approfittano del week end per fare un po' di shopping.






Sulla Fifth si affaciano molti negozi, ma i nostri occhi anzichè rivolti verso terra sono continuamente puntati verso il cielo e ci domandiamo come sia possibile costruire edifici così audaci, meravigliandoci nel constatare come può cambiare la loro visione a seconda della prospettiva da cui si guardano. Il cambio di fuso però non è ancora stato assorbito e dopo aver cenato puntiamo al nostro albergo per buttarci nelle accoglienti braccia di Morfeo!

2 commenti:

  1. Che bello leggervi, è un po' come esser lì con voi! Aspettiamo le foto... (purtroppo l'mms non siamo ancora riuscite a vederlo). Baci e abbracci a tutte, L & M

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  2. Un po' vi invidiamo...Ma siamo tanto felici per voi! Un abbraccio in particolare alla nonna Grazia da Pippo, Robi & Co.

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