Lasciamo Delta Junction
per raggiungere Tok, un altro paese di 1800 anime sperduto nel nulla,
attraversato dalla Highway e punto di sosta per molti turisti che
battono la zona e quindi, proprio per questo, pieno di motel,
ristoranti e negozi che vendono le solite “carabattole”.
Per noi è solo un
posto dove dormire e il mattino successivo prendiamo la Taylor
Highway, un'altra strada non asfaltata che ci porterà verso il
confine con il Canada.
Qui l'ambiente è
devastato da un colossale incendio che si è sviluppato nel 2004 i
cui segni, purtroppo, sono ancora ben evidenti.
Dopo non so quante
miglia.....arriviamo a Chicken, un paese con 7 residenti stabili (in
estate diventano 27), che deve la sua notorietà all'origine del suo
nome, che qui non sto a raccontare....
Come la maggior parte
dei turisti, ci fermiamo per una breve “sosta gelato”, visto che
il caldo si fa sentire, e poi ce ne andiamo e nel tardo pomeriggio
arriviamo ad un bel campeggio pubblico, dove decidiamo di trascorrere
la notte, in un posto frequentato da cacciatori alquanto rustici.
Il mattino successivo,
non appena imbocchiamo la strada principale, vediamo un orso che
attraversa la strada proprio di fronte a noi, a poco più di un
centinaio di metri dal campeggio.
“Into the
wild”....non c'è che dire!
Arriviamo in breve al
confine con il Canada, una frontiera aperta solo d'estate dove, dopo
aver sbrigato le solite formalità, seguiamo la Top of the World
Highway, una strada che si sviluppa per gran parte in quota, ma i cui
panorami ci sono per gran parte preclusi, a causa del fumo
sviluppatosi da un incendio non troppo lontano.
Non appena la
visibilità diventa accettabile, ci fermiamo per fare una camminata,
fino a raggiungere una cresta che ci “intriga”. Non c'è nessun
sentiero tracciato e camminiamo tra piante di mirtilli, su un terreno
morbido, ricoperto dal muschio, dove i nostri piedi affondano
continuamente, rendendo il nostro incedere piuttosto faticoso. Mentre
camminiamo cerchiamo di far rumore.....non si sa mai.....potrebbe
esserci qualche orso nelle vicinanze.
A un certo punto, tra i
cespugli, vediamo in terra un corno di caribou e Mauro non resiste
alla tentazione di caricarlo sulle spalle, con l'idea di portarlo a
casa per farlo vedere ai nostri nipotini.
Scendiamo dalla cresta
prendendo una direzione diversa da quella di salita, seguendo il
tracciato di probabili quad di cacciatori che frequentano la zona.
Il caldo è quasi
asfissiante.....scopriremo poi che il termometro ha raggiunto i
30°....e parlo di gradi Celsius!!!!
Riprendiamo il nostro
campervan e in breve arriviamo a Dawson City, che raggiungiamo dopo
aver preso il traghetto che attraversa il fiumeYukon.
Contrariamente ai
centri abitati che abbiamo visto finora, Dawson City è una cittadina
carina e raccolta, con le case ben ristrutturate che ancora ricordano
i tempi della corsa all'oro, quelli così ben raccontati da Jack
London (che pare sia vissuto qui) nei suoi libri.
Ci fermiamo per la
notte e il mattino dopo ne approfittiamo per sbrigare alcune
faccende, doccia compresa, e per andare a chiedere il permesso
all'Autorità competente, di tenere e di poter portare in Alaska
prima e in Italia poi, le corna che abbiamo trovato.
Otteniamo il permesso
con facilità e ripartiamo, questa volta sulla Klomdike Highway.
Qui le chiamano
“highway”, anche se sono più simili a strade poderali....per non
parlare del traffico....inesistente!!!
Sarò ben bello!!!....O no??? |
Posto di frontiera tra USA e Canada |
Ma che belle corna......!!! |
Chi è miglior artista della natura? |
Tipical gents... |
Vecchia roadhouse |
Rough old hunters |
Speriamo di arrivare sull'altra sponda dello Yukon.....Dawson City ci aspetta! |
Al ragazzo piace passare inosservato........ |
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