Seward, un paese di
2600 abitanti, è una bella sorpresa, un po' movimentata e caotica, a
causa del flusso turistico, ma ricca di opportunità.
All'arrivo ci lascia un
po' perplessi.....ma dopo un paio di giorni di permanenza, ci lascia
soddisfatti.
Il primo giorno lo
trascorriamo visitando l'interessante Sealife Center, in parole
semplici l'acquario, che è stato costruito con i soldi di indennizzo
del disastro ambientale della Exxon Valdez.
Qui sono site varie
vasche che fanno vedere da vicino l'ambiente marino di queste zone,
permettendo persino il contatto fisico con stelle marine e anemoni di
mare, passando attraverso la visione di vari ambienti abitati da
uccelli, foche e sea lions, senza contare gli onnipresenti salmoni e
cenni di storia del luogo.
Insomma....una visita
che vale i soldi spesi per l'ingresso!
Dal parcheggio
antistante l'acquario occhieggia la montagna di cui parla la nostra
“Bibbia”, resa famosa e battezzata dalla corsa in salita che vi
si tiene ogni anno a luglio, chiamata Marathon Race e che richiama
runners da tutto il mondo.
Partiamo di buon'ora e
dopo aver attraversato un ambiente che nella prima parte può
sembrare monotono, una volta usciti dalla vegetazione (450 metri slm)
il percorso ci sorprende con paesaggi alpini e ci conduce, con una
camminata in cresta, fino alla vetta, che ci godiamo in completa
solitudine.
Scesi in paese nel
primo pomeriggio raggiungiamo l'affollato porto dove restiamo
meravigliati nel vedere il rientro delle barche che accompagnano gli
appassionati a pesca in alto mare.
Da quei natanti viene
scaricato il ben di Dio: halibut e altri pesci variopinti di cui non
conosciamo il nome, di tutte le misure, fino ad arrivare ai 35/40 kg
l'uno.
Una vera sagra
dell'abbondanza, che viene anche confermata dalla lagunetta a bordo
strada che, a uno sguardo attento, mostra centinaia di salmoni che
nuotano al suo interno.
Sicuramente un paese,
che dal punto di vista ittico e faunistico ha densità sconosciute in
altre parti del mondo.
Trascorriamo come
sempre la notte “zingara” e il martedì mattina alle 7:30 siamo
pronti anche noi per andare a visitare, a bordo di un battello, in
compagnia di una decina di persone, il mondo acquatico.
Subito dopo la partenza
cominciamo ad avvistare sia aquile di mare che di “terraferma” e
vediamo persino dei nidi con dei piccoli, ma il bello deve ancora
venire.....
Infatti, in un
paesaggio fatto di scogliere e faraglioni granitici, sormontati da
improbabili boschetti alpini, compare di tutto: da una balena che,
addormentata, quasi ci sperona, a leoni marini enormi e molto più
agili di quello che ci si potrebbe aspettare, che scalano placche di
IV/V grado, grugnendo come dei porcelli.....orche marine che, con la
loro eleganza solcano l'oceano in gruppi familiari, foche, lontre
marine, pulcinella di mare e migliaia di uccelli acquatici di ogni
tipo.
Dulcis in fundo.....ci
appare la reale meta del viaggio: un gigantesco fronte glaciale alto
più di 150 metri, che ci accoglie con crepitii, boati e crolli di
lastroni di ghiaccio.
Restiamo una
mezz'oretta attoniti in contemplazione di cotanta dimostrazione di
potenza della natura, interrotti solo dal coraggioso tuffo del nostro accompagnatore, che miracolosamente sopravvive e riprendiamo la via del ritorno sempre
accompagnati dalla vista del “ben di Dio” di cui parlavamo sopra.
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