Il gestore della locanda che ci ospita ci informa sulle possibilità escursionistiche della zona e, vista la voglia di portarci a casa almeno una cima importante, optiamo per l'Emlet Dagi,.
Per tentare di raggiungere la cima è d'obbligo farsi accompagnare per alcuni km da un fuoristrada fino all'inizio del canyon da cui parte il sentiero.
Alla guida c'è il nostro host Hassan che conduce la sua vecchia Lada su poco più che un sentiero....come se fosse una Ferrari in autostrada.
Corriamo più rischi durante l'andata e ritorno in jeep che in tutta la salita.
'sti Turchi....sono un po' dei fuori di testa alla guida....
Tornando a noi....la salita inizia con una discesa, perchè da un dossetto bisogna scendere a imboccare un gigantesco canyon/canale che da subito, essendo ripido, ci permette di guadagnare quota velocemente..
Dopo qualche centinaio di metri di dislivello l'ambiente si apre e ci si trova in una valle contornata da pareti di un calcare perfetto, su cui non sappiamo se siano state tracciate vie, ma sicuramente promettono delizie.
Molto probabilmente alcune superano i 700 metri.
Sempre contornati da questo ambiente stupefacente arriviamo a un piccolo pianetto in cui c'è una tenda con un gruppo di appassionati di montagna turchi.
Da qui alla cima mancano 500 metri di dislivello e loro ci invitano a seguirli, togliendoci qualsiasi dubbio sull'orientamento.
Giunti in vetta ci congratuliamo a vicenda e ci scambiamo gli scatti di rito.
Inutile dire che dalla vetta il panorama è stupefacente: nei dintorni alcune cime svettano sopra i 3500 metri e una sola, seppur di poco, supera la quota dell' Emlet, il Demirkazik, con i suoi 3900 metri o poco più, che però presenta versanti molto ripidi, che promettono battaglia.
La bellissima conca dei sette laghi, sotto di noi, sul lato orientale, completa questo spettacolare paesaggio.
Ci fermiamo per una mezz'oretta sulla vetta, in balia delle emozioni che credo provino tutti quelli che raggiungono la cima di una montagna, chiacchierando amabilmente con gli amici Turchi che ci hanno preceduto e che si sforzano di insegnarci la loro lingua,
Duro compito!
Iniziamo poi la discesa, che nel primo tratto richiede qualche attenzione, per proseguire poi su terreno meno difficile, composto dalle solite ghiaie degli ambienti calcarei che tanto disturbano in salita....quanto aiutano in discesa.
Arrivati allo sbocco del canale chiamiamo Hassan, che troviamo poi al punto d'incontro convenuto.
Come abbiamo già detto prima, la discesa ci riserva brividi, che credo mi costringeranno a rifare il colore dei miei capelli....
Lungo il canyon iniziale |
I panorami si aprono... |
Quasi in vetta |
Eccoci! |
Foto di gruppo con-dito |
La conca dei sette laghi |
Le notevoli bastionate di calcare |
Vita da muli! |
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