Dopo aver snobbato il
nostro “bianco sanitario” per tutta la notte, grazie a San
Bimixin, nostro nuovo nume tutelare, e dopo aver fruito dell'ottima
colazione del nostro albergo, ci dirigiamo verso la Valle di Ihlara,
sito archeologico/naturalistico di grande interesse, protetto e
soggetto a una tariffa d'ingresso
Essendo l'entrata posta
sul bordo di un profondo canyon, la visione dall'alto già ci offre
l'antipasto di ciò che andremo a visitare....
Una lunga scalinata di
quasi 400 gradini ci porta sul fondo del canyon, dove alte pareti di
rossa arenaria caratterizzano questo grande e scenografico ambiente.
Da qui inizia una lunga
passeggiata di fianco al torrente che scorre sul fondo della valle,
che vede la presenza di molte Chiese, anch'esse di origine ottomana,
scavate nelle pareti che lo fiancheggiano.
La suggestione di
questi siti, totalmente affrescati nel passato, viene purtroppo anche
qui rovinata dall'idiozia umana.
Infatti gran parte
degli stessi risulta coperta da graffiti tracciati da stupidelli in
amore o da malintenzionati....forse di avversa religione.
Di fatto la magia di
queste opere d'arte viene compromessa, pur mantenendo il suo grande
fascino, dovuto anche ai luoghi poco accessibili in cui sono
collocate queste Chiese, ora raggiunte da lunghe gradinate in legno.
A completare la magia
di questo canyon, che si snoda per 13 km, è la suggestione data
dalle alte falesie di arenaria, dalle linee di frattura che tanto
ricordano le nette spaccature dei graniti, nonostante questa roccia
sia infinitamente più morbida e friabile del durissimo granito, ma
su di essa decine e decine di perfette fessure rettilinee dagli
sviluppi notevoli e diedri di angolazione decisa non possono che
ricordare le perfette geometrie insite nel nostro immaginario e
relative a questa dura pietra e non possono che suscitare in noi una
profonda nostalgia.
Dopo aver percorso in
andata e ritorno parte dell'itinerario, affrontiamo la lunga
scalinata, resa ancor più ostica dall'ora pomeridiana, che ci
riporterà al punto di partenza.
Durante questa
bellissima escursione riceviamo anche un insegnamento: chiedere
sempre il prezzo prima di acquistare qualcosa!
Infatti in questa zona
molto turistica della Turchia, sembra che lo sport più praticato sia il
“tiro al turista” per cui, come unica contromisura conviene
sempre informarsi sui costi di ogni cosa e al limite o trattare o non
acquistare.....visto che un gelato l'abbiamo pagato il triplo che altrove e un pasto almeno il doppio e che, solo dopo trattativa è stato un po' ritoccato.
Hasan Dagi, seconda montagna della Cappadocia m.3250 |
La grande gorge di Ihlara vista dall'alto |
Deliziosi affreschi all'interno delle chiese rupestri |
Le muraglie di arenaria |
Il corso d'acqua che ha tracciato la valle |
Scala d'accesso alla Chiesa di San Giorgio |
Le celle dei monaci |
Il bellissimo interno deturpato |
e l'altro splendido affresco sul soffitto |
Cavallone marino |
Fantasia della natura |
Nessun commento:
Posta un commento