lunedì 16 giugno 2014

Alla scoperta della Turchia orientale...

Siamo in Turchia da soli 4 giorni e ci sembra sia già passato tanto tempo......
Il nostro arrivo a Trabzon non è stato tra i più entusiasmanti!
All'aeroporto non c'era ad attenderci l'incaricato della compagnia di autonoleggio presso la quale abbiamo prenotato l'auto...che per fortuna è arrivato dopo una quindicina di minuti...
Ma la sorpresa peggiore è stata vedere l'auto che ci hanno riservato: un vero rottame, datata 2001, abbastanza ammaccaticcia, con un sacco di km sulle spalle, che però ha dato il meglio di se stessa una volta aperte le portiere....tanto i sedili erano bisunti, per non dire lerci.....
Ci saremmo accontentati di un veicolo piccolo, affidabile e pulito.
Naturalmente la cosa ci ha fatto perdere le staffe e, impugnato il telefono, con Mauro come suggeritore, in un inglese cirillico da ambedue le parti.....ho strapazzato il responsabile dell'agenzia che, nel sentir nominare un report negativo da trasmettere al broker e da pubblicare su internet, ha deciso immediatamente di cambiarci l'auto.
Naturalmente anche quella arrivata non era nelle migliori condizioni, con le due gomme anteriori lisce da far paura.....che abbiamo fatto immediatamente notare all'addetto di turno il quale, visti i nostri tentennamenti a saldare la cifra pattuita, ci ha portati da un meccanico a cambiare entrambe le gomme.
Che fatica....avere solo quanto ci spetta!!!!!
A mezzogiorno finalmente riusciamo a partire verso Yusufeli, dalla quale ci separano 240 km che crediamo tranquilli, ma la strada si rivela lenta e piena di ostacoli dovuta a lavori in corso e alle cattive condizioni di alcuni tratti. Durante il tragitto passiamo un valico a 2640 metri in condizioni quasi invernali.
Arriviamo comunque  Yusufeli sani e salvi, dove ci aspetta un albergo più che decoroso, gestito da un ragazzo simpatico e disponibile.
La sera ceniamo nel ristorante dell'albergo ad un prezzo ridicolo, che facciamo quasi fatica a confessare....meno di 6 € in due.
Il mattino successivo imbocchiamo la lunga, tortuosa e in gran parte strada sterrata che ci porta verso le montagne del Kackar.
Approdiamo alla nostra meta, alla considerevole quota di 2100 metri, sita in un tipico villaggio composto da poche fattorie tradizionali turche, alcune ancora in uso.
L'ospitalità, seppur spartana, è di discreto livello, anche se non economicissima e l'host è simpatico e disponibile oltre che facile alle chiacchiere.
Durante il viaggio facciamo dei piccoli acquisti che ci permettono di sperimentare l'estrema economicità della vita in Turchia e l'ospitalità dei suoi abitanti, che in più occasioni ci offrono del cay (tè) e ci regalano della frutta.
Passiamo una notte relativamente tranquilla, disturbata soltanto dal rumoroso e impetuosissimo torrente che in queste strettissime valli sembra essere sempre presente....
Il giorno dopo intraprendiamo una bellissima escursione che ci porta verso la vetta principale del Kackar, che dà anche il nome a questo gruppo montuoso di importanza notevole, con cime che raggiungono e oltrepassano i 3500 metri fino ai quasi 4000 dell'elevazione maggiore.
L'escursione viene descritta qui: http://www.hikr.org/tour/post81596.html
La sera, come raccontato nella relazione di cui sopra, torniamo bagnati fradici al nostro alberghetto e, unici ospiti, trascorriamo un'altra piacevole serata con Ismail che ci fa vedere alcuni filmati di scialpinismo fatti negli inverni passati da alcuni ragazzi francesi, che fanno scoprire queste valli anche in veste invernale.
Questa mattina lasciamo questo splendido paesaggio alpino, senza una meta precisa, spostandoci verso oriente, ma lo stato delle strade, continuamente interrotte da lavori, ci costringe a gettare la spugna dopo circa 200 km e 6/7 ore di guida.
L'ambiente da noi attraversato, seppur estremamente selvaggio, risulta quasi claustrofobico a causa della dimensione angusta delle valli e alla fine uscirne e andare ad appollaiarci sul balcone occupato dall'albergo che ci ospiterà questa notte, affacciato su un paesaggio verdeggiante che ricorda molto le nostre Prealpi, ci rincuora.
Siamo a 3 km da Artvin, che è stata proprio ieri sede di un comizio di Erdogan, il capo del governo turco, una cittadina di circa 30.000 abitanti, abbarbicata su una ripida montagna, che si affaccia su una valle deturpata da importanti lavori stradali e di costruzione di una diga.

A domani la prossima tappa.....

Villaggio tradizionale
Nei dintorni del passo Ovit Dagi



Neve caduta durante la notte precedente





Oltre Yusufeli....verso il Kackar



Alpeggio

L'onnipresente e ruggente torrente



Apicoltori all'opera.....lungo la strada si vedono migliaia di arnie



L'albergo/rifugio che ci ha ospitati a Olgunlar

Stalle e fienili tradizionali a Olgunlar







Finalmente si cammina...

Uno sguardo verso il fondovalle









La troppa neve ci sbarra la strada verso la meta







Uno dei problemi lungo le strade.....





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