domenica 1 luglio 2012

Lago Becco m.1872 - Lago Colombo m.2046 - Passo d'Aviasco m.2289 - Valle dei Frati

"L'idea era lì .... aleggiava nell'aria già da alcune settimane, in attesa delle giuste condizioni per essere realizzata.
Condizioni che, per un motivo o per l'altro, forse per combinazioni astrali sfavorevoli, non si determinavano mai!"

Come d'abitudine, ci si sente in settimana per decidere dove andare ed aggiornarci sulle condizioni meteorologiche.

Sabato ci sarà brutto tempo .....
Non importa, andremo domenica!
Anche domenica però ......
Qualche goccia di pioggia? Prenderemo l'ombrello!
Ma ci sarà coda ......
Pazienza! Torneremo a casa tardi ...... non abbiamo fretta.


Questa volta non ci facciamo condizionare, nè tantomeno scoraggiare dalle solite "menate" e partiamo di primo mattino alla volta della Val Brembana, ben sapendo che ci aspetterà una lunga giornata.
L'idea di raggiungere i Laghi Gemelli da Carona e poi scendere dalla Valle dei Frati valicando il Passo d'Aviasco si sta finalmente concretizzando.
Come fautrice di tale progetto vengo automaticamente eletta capogita, un ruolo che non mi si addice ma che, mio malgrado, sono costretta ad assumermi.
Per fortuna non dimentico di portare con me la cartina della  zona che, ad ogni crocevia, consulto con aria non sempre convinta per dire: "Da questa parte!"
Naturalmente gli altri non mi prendono troppo sul serio e minano la mia autorevolezza con domande del tipo : "Ma sei sicura?"  "Ma forse sarebbe stato meglio prendere la variante che costeggia i laghi ...."

Il primo tratto di salita non è faticoso e in breve, quasi senza accorgercene, arriviamo sulle rive del Lago Becco, dove effettuiamo la sosta banana.
Dopodichè raggiungiamo il Lago Colombo, da dove inizia la facile ascesa verso il Passo d'Aviasco.
Mentre saliamo Franco non perde l'occasione di  prendersi bonariamente gioco di noi.
Non risparmia proprio nessuno .......
Lo conosciamo a fondo e stiamo al gioco, ben sapendo che è innocuo!

Giunti al Passo ci fermiamo per il pranzo, in una posizione privilegiata, che ci permette di vedere le valli su entrambi i versanti.
Non ci facciamo mancare proprio nulla, neanche le nuvole, che risalgono la Valle dei Frati coprendo e scoprendo il paesaggio, ma che non hanno l'aria di esssere minacciose.

Imbocchiamo quindi la ripida discesa su un pendio di detriti e di sassi instabili fino a raggiungere il Lago dei Frati, dove finalmente troviamo il tempo di voltarci per guardare indietro
Una domanda sorge spontanea .......
"Ma siamo scesi proprio da lì?"

A questo punto la traccia diventa più evidente e in un quarto d'ora raggiungiamo il sentiero che proviene dal Rifugio Calvi.
I cartelli ci dicono che mancano ancora due ore per raggiungere Carona .....
Non è possibile!
Ci dobbiamo rassegnare all'evidenza e seguiamo il sentiero estivo che, in un susseguirsi di saliscendi, ci porta alla frazioncina di Pagliari.
Carona è lì, la vediamo ...... e la raggiungiamo in un batter d'occhio, complimentandoci ancora una volta per la determinazione e la costanza che accompagna sempre i nostri passi.
Un'altra escursione bella e appagante!

Ci soffermiamo a riflettere .....
Ma quando mai ci è capitato di esprimere malcontento e delusione alla fine di una  gita?
Ci saranno sicuramente montagne più belle di altre, ma credo che ognuna abbia un suo fascino ed è il nostro sentire a rendere unico e impareggiabile un luogo piuttosto che un altro.

Con me hanno camminato: Daniele, Esilde Franca, Franco, Giusi , Marika
 
Data della gita:  24 giugno 2012
Dislivello in salita: 1300 m.
 
Salendo verso i laghi Gemelli
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
Trasparenze sul Lago Becco


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Verso il Lago Colombo
    
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
           
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Jl Lago Colombo dall'alto

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il Monte dei Frati
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il Passo d'Aviasco è ormai vicino
 
     
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La valle dei Frati
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma siamo scesi proprio da lì?
       
























Il Lago dei Frati











In ordine sparso lungo la diga




















Arrivo alla frazioncina di Pagliari
 



Nessun commento:

Posta un commento